TERMOLI – Elezioni Termoli: scrutinio “fiume” terminato all’alba, polemiche e veleni a non finire ed un elettore nei guai. Il sipario è calato alle 4.22, in un clima di tensione alle stelle. Le urne hanno decretato il primo risultato, ballottaggio tra i due avvocati amministrativisti della città: Michele Marone del centrodestra ed Angelo Sbrocca del Pd.
Tra i due una differenza di 15 voti a favore del candidato di centrosinistra. Marone ha ottenuto il 24,49% totalizzando 4.785 voti mentre Sbrocca ha raggiunto il 24,97% con 4.880 preferenze.

Tra i più votati nella veste di consiglieri, Vincenzo Ferrazzano vice sindaco uscente della Giunta di guidata da Antonio Di Brino che, con la lista civica Popolari per l’Italia ha ottenuto 322 preferenze personali. Con 302, invece, c’è Antonio Di Brino, capolista con l’Ndc-Udc. Vincenzo Aufiero, consigliere comunale di maggioranza uscente, ha ottenuto 290 voti sempre con la lista Ndc-Udc.

Tra i più «gettonati» anche l’avvocato Annibale Ciarniello con 259 voti con la lista civica Popolari per Termoli collegata alla candidatura a sindaco di Remo Di Giandomenico.

In caso di vittoria del centro destra, apparentamenti a parte, l’assemblea consiliare sarà composta da 4 esponenti dell’Ncd-Udc: Antonio Di Brino, Vincenzo Aufiero, Agostino De Fenza e Silvana Ciciola; 3 di Forza Italia: Francesco Roberti, Fernanda De Guglielmo e Alberto Montano, 3 della lista civca Alleanza per Termoli: Francesco Rinaldi, Angelo Farina e Sciarretta; Travaglini della Democrazia Cristiana, Antonio Miccoli di Fratelli D’Italia. Con loro Federica Rampa e Costanzo Pinti della lista civica collegata a Marone. La minoranza sarebbe rappresentata da Sbrocca, Di Giandomenico, Marinucci, Nicola Di Michele, Manuela Vigilante, Filomena Florio e dagli avvocati Annibale Ciarniello, Ruggero Romanazzi e Daniele Paradisi.

Nel caso di vittoria di Sbrocca, invece cambierebbe tutto. A sedersi in maggioranza ci sarebbero 5 del Pd: Manuela Vigilante, Antonio Sciandra, Oscar Scurti, Sebastiano Di Campli e Salvatore Di Francia; 3 esponenti della lista civica Unione per Termoli: Timoteo Fabrizio, Maria Chimisso e Silvio Orlando. Con la lista civica Popolari per l’Italia invece ci sarebbero Vincenzo Ferrazzano, Francesco Di Giovine e Maria Grazia Cocomazzi. Per la lista civica “Vota per Te” ci sono Filomena Florio, Mario Potena e Andrea Casolino. In minoranza: Michele Marone, Remo Di Giandomenico con Ruggero Romanazzi ed Annibale Ciarniello, Antonio Di Brino con Francesco Roberti e Francesco Rinaldi, Paolo Marinucci con Daniele Paradisi e Nicola Di Michele.

Articolo precedenteAnnegò al Lido, Cassazione assolve Comune. Non responsabile per assenza di cartello pericolo
Articolo successivoBallottagglio, Di Giandomenico: disponibili a dialogo con chiunque su progetti per Termoli
Antonella Salvatore
Giornalista professionista, Direttrice di myTermoli.iT e myNews.iT e collaboratrice AnSa

2 Commenti

  1. Non farsi illusioni
    Se Sbrocca e Marone pensano di avere i voti delle altre coalizioni senza apparentamento sono dei perfetti illusi. Credo che non se potrà fare a meno e questa volta, sulle umane e comprensibili aspettative degli eventuali consiglieri che dovrebbero cedere il posto, prevarrà l’interesse della coalizione e del vindaco vincenti.

  2. rispetto
    Gli avvocati candidati Sindaci che vanno al ballottaggio, a mio avviso, dovrebbero rinunciare agli apparentamenti per rispetto:
    – degli elettori che li hanno sostenuti al primo turno;
    – dei candidati consiglieri che si sono spesi per la coalizione e che, in caso di vittoria al ballottaggio, meritano di entrare in consiglio comunale e non di lasciare il posto a nuovi alleati.
    Meglio rischiare di non vincere (cosa possibile) piuttosto che rischiare di non governare con la presenza di alleati dell’ultima ora (cosa sicura).