TERMOLI – Proprio quando la compagine giallorossa della cittadina adriatica sta macinando uno dietro l’altro risultati positivi a pieno ritmo, rendendo sempre più concreta la possibilità di permanenza del Termoli nel campionato dilettanti, ecco che arrivano i problemi. Intendiamoci, la situazione è sempre rimasta critica e, dall’impegno economico del presidente-“fantasma” Francesco Calarco, assunto alla presenza del Sindaco di Termoli, nulla è poi accaduto. Il Termoli ha così vivacchiato con piccoli acconti dispensati ai ragazzi (di cui pare che buona parte se ne sia fatto carico proprio il DS Pino De Filippis) e contributi vari da parte dei simpatizzanti che oggi orbitano intorno all’organigramma societario, permettendo le trasferte, ma anche dell’associazione “Gente di Mare e dei numerosi tifosi, preoccupati delle sorti della propria squadra del cuore.

Biasimo serpeggia, inoltre, tra i tifosi e i simpatizzanti quando si parla di “onorevoli” soggetti, che prima fingono interessamento per le sorti del Termoli e poi non forniscono nessun concreto contributo per aiutare la causa giallorossa. Probabilmente è lontano ancora il tempo per riempirsi la bocca di promesse elettorali. Qualcuno ha dichiarato che l’attenderà al varco! L’ex presidente Nicola Cesare -per alcuni il vero “deus ex machina” del direttivo del Termoli calcio- sembra che, dietro le quinte, continui a promettere di aiutare la squadra, ma non riesce purtroppo ad andare oltre le parole. Il presidente Calarco (parrebbe ormai formalmente esautorato dalla carica e nominato al suo posto l’imprenditore Vincenzo Giordano) è ovviamente ancora “uccel di bosco” e, dopo la cambiale lasciata a garanzia, e se ne guarda bene dal comparire nei pressi del territorio bassomolisano. Per il resto è vuoto assoluto, potremmo dire che “siamo alla canna del gas” se non fosse il fatto che persino il gas è stato staccato per morosità negli spogliatoi, costringendo i giocatori, dopo gli allenamenti, ad andare presso un’altra struttura a fare la doccia. Oggi pomeriggio i calciatori insieme al capitano Falco e al DS Pino De Filippis, esasperati da una situazione oggettivamente insostenibile, in un’improvvisata conferenza stampa lanciano l’ultimatum alla città e, in particolare, al primo cittadino. Dopo la partita di domenica contro la Fermana, in mancanza di concreti elementi che possano dare garanzie per il futuro, ripartiranno dalla cittadina termolese. E’ una scelta fatta a malincuore, poiché i ragazzi riconoscono grande interesse e vicinanza dei loro tifosi, per loro hanno accettato condizioni drammatiche e inenarrabili, ma addirittura arrivare a non avere neppure l’acqua calda è il colmo!

Dunque il messaggio è rivolto a chi di dovere, anzitutto all’amministrazione comunale e al Sindaco Sbrocca, che ha promesso di non abbandonare la squadra e poi a chi sembra ancora intenzionato a voler reggere i fili del Termoli calcio. Il riferimento pare chiaramente rivolto anche all’ex presidente Nicola Cesare, che ha indicato in Francesco Calarco il suo sostituto (rivelatosi poi quest’ultimo, come sappiamo, un bluff in piena regola). Chiedono, infine chiarezza su come sta realmente la situazione societaria ad oggi. Insomma, questi ragazzi vivono un senso di abbandono che non hanno potuto fare a meno di denunciare. Simpatizzanti presenti in loco e bene informati, ci dicono che proprio l’imprenditore isernino è il vero “tappo” del Termoli calcio e che la sua presenza impedisce, al punto in cui siamo, di far avvicinare aziende che potrebbero fornire quelle poche migliaia di euro che consentirebbero alla squadra giallorossa di chiudere con tranquillità il campionato. Ovviamente siamo alle chiacchiere dabbasso, ma tanto vale riportarle. Sempre nella stessa platea si apprende che qualcosa “in alto” potrebbe anche muoversi, non resta che sperare e attenderne gli sviluppi.

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