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TERMOLI _ C’e’ un fatto nuovo nella strategia di comunicazione istituzionale del Comune, attuato per la prima volta nella corrente estate e pubblicizzato con il nome di OPEN DAY. Un modo di comunicare con la Citta’ portando in piazza il messaggio, la informazione sulle attivita’ e sui progetti dell’Amm.ne. Sul piano del principio il sistema e’ condivisibile, ma nel caso di Termoli il problema vero attiene al merito, non al metodo. Va fatta una preliminare considerazione: come mai il Sindaco sente la necessita’ di rapportarsi con la gente solo dopo oltre tre anni dall’inizio del mandato? Forse perche’ in questo lungo periodo non ha elaborato alcuna ipotesi progettuale da propagandare al di fuori dei maniacali, sterili e costosi ricorsi proposti davanti a tutte le Autorita’ Giudiziarie territoriali?

O forse perche’, avendo preso coscienza di avere tradito la fiducia che nel 2006 l’elettorato gli aveva concesso, cerca di recuperare improbabili ragioni di condivisione?

Certo e’ che con gli OPEN DAY si stanno spacciando per nuove, vecchie ipotesi progettuali, alcune delle quali astrattamente condivisibili, ma certamente inattuabili (almeno nel breve periodo)
per la elementare ragione che le casse del Comune non consentono nemmeno di far fronte ai costi dei servizi piu’ elementari per la Citta’. Allora perche’ mai solo oggi questa particolare eccitazione nella propaganda di progetti faraonici datati?

La risposta in soldoni si chiama P.I.S.U., soldi, tanti soldi la cui scadenza e’ prossima per i Progetti Integrati di Sviluppo Urbano (appunto i PISU). L’acquisizione di tali eventuali fondi darebbe il necessario ossigeno ad un’Amm.ne che altrimenti decederebbe per anossia e comunque resterebbe arenata in un evidente situazione di dissesto finanziario. Ma c’e’ un altro aspetto che non puo’ essere condiviso. I “dieci progetti” che vengono portati in giro per i quartieri in concomitanza di feste rionali, non sono mai passati al vaglio ne’ delle commissioni consiliari, ne’ del Consiglio comunale a riprova di un sostanziale disprezzo delle Istituzioni, posto in essere proprio da chi le rappresenta o almeno dovrebbe rappresentarle.

L’atteggiamento complessivo di questi amministratori richiama un po’ i cacciatori di allodole i quali usano uno strumento a specchi che, illuminato dal sole, serve ad ingannare le allodole e ad attirarle nella rete. Nella coscienza popolare lo “ specchio per le allodole” viene usato come locuzione per indicare tutto quanto occorre per ingannare gli ingenui con lusinghe e prospettive allettanti. Ma i cittadini termolesi non sono afftto ingenui ne’ altrimenti paragonabili alle allodole . Essi conoscono bene anche un altro proverbio che suona cosi’ : SACCO VUOTO NON STA IN PIEDI” riferito a chi vanta particolari virtu’ che non ha e finisce ben presto per essere smascherato. Ed e’  per l’appunto cio’ che Termoli ha capito. 


Avv.Oreste Campopiano
Cons.Com.le Gruppo Misto – N.PSI
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