LARINO _ Il Tar Molise si pronuncia ancora una volta contro le classi pollaio: si tratta della terza decisione in materia, nel giro di poche settimane. A ricorrere questa volta al Tribunale amministrativo sono stati i genitori di alunni del Liceo scientifico di Larino, assistiti dagli avvocati Michele Coromano e Marcella Ceniccola, che già avevano curato i precedenti ed analoghi ricorsi, per il Liceo classico di Campobasso e il Liceo scientifico di Riccia (Cb). L’impugnazione riguardava il provvedimento dell’Ufficio scolastico regionale di accorpamento delle classi quarte, in due sole sezioni, rispettivamente con 26 e 27 alunni: provvedimento che è stato appunto sospeso dal Presidente del Tar, con decreto n. 172 del 14 settembre 2011.

Il Tar Molise, richiamando la sua prima pronuncia a riguardo, vale a dire l’ordinanza n. 163/2011, ha ribadito che l’accorpamento di classi non può pregiudicare il rispetto di norme igieniche e di sicurezza. Soddisfatti gli avvocati Coromano e Ceniccola per l’ennesimo risultato ottenuto, che commentano: “Le “classi in batteria” costituiscono un vero e proprio pericolo per la sicurezza degli studenti e del personale scolastico in genere. Il Decreto Gelmini sull’accorpamento delle classi non può trovare applicazione, se non vengono rispettati i requisiti minimi di igiene e sicurezza”. Ed ancora: “Le norme per la riorganizzazione della rete scolastica e il razionale ed efficace utilizzo delle risorse umane della scuola, di cui al D.P.R. 20 marzo 2009 n. 81, devono essere comunque coordinate con la normativa in materia di edilizia scolastica. L’accorpamento, che era stato disposto dall’Amministrazione scolastica, contrasta con le norme contenute nel D.M. 18 dicembre 1975. In questo decreto si stabiliscono, tra l’altro, gli indici standard di superficie per ogni ordine di scuola e per ogni tipo di attività didattica: la superficie minima richiesta per le attività didattiche normali al Liceo scientifico, indicata alla tabella 9 dello stesso decreto, è di 1,96 mq per alunno. Per quanto riguarda in particolare lo stato attuale degli ambienti dell’edificio scolastico che ospita il Liceo scientifico di Larino, risulta che le aule che avrebbero ospitato le due quarte hanno superficie minime inferiori a quelle normativamente richieste, cioè 1,41 mq e 1,51 mq per alunno, anziché 1,96 mq.

E’ evidente che l’accorpamento avrebbe violato palesemente i parametri e le condizioni minime di igiene e sicurezza scolastica: condizioni che – come ha ribadito ancora una volta il Tribunale amministrativo – devono essere necessariamente rispettate. Questo decreto del Tar Molise, nonchè le precedenti ed analoghe pronunce (ord. n. 163/2011 e decr. n. 170/2011), costituiscono un importante precedente nella materia ed assurgeranno, anche a livello nazionale, a modello di riferimento per l’applicazione di criteri e parametri nel dimensionamento delle classi”. Soddisfazione è stata espressa anche dai genitori e dagli stessi alunni, che non dovranno affontare i disagi legati al mutamento del personale docente e in generale alla discontinuità didattica, che l’accorpamento avrebbe necessariamente comportato.

Articolo precedenteCammilleri risponde a Totaro su rifiuti Guardia medica. “Problema risolto ma non è competenza Comune”
Articolo successivoBimbi anticipatari discriminati nella Scuola d’Infanzia di Difesa Grande

1 commento

  1. un problema
    i giudici del TAR hanno risolto un problema. Ma tutte le scuole in tutto il Molise hanno una o più classi con oltre 30 alunni. Allora non è possibile seguire la via giudiziaria, perché è costosa e perché, a questo punto, sarebbe troppo lunga. Qui deve intervenire la politica.
    In che modo?
    E’ semplice, la regione Molise ha stanziato in bilancio 1.500.000 euro per il decreto cosiddetto salvaprecari. Sono soldi che vengono utilizzati per consentire ai docenti e al personale rimasto senza lavoro di essere assunti per un altro anno.
    Perchè non utilizzare queste risorse per sdoppiare le classi. Questa è la risposta più ragionevole al problema. E’ inutile fare progetti e progettini pomeridiani che sono solo uno spreco di soldi perchè non li frequenta nessuno.
    Ma per fare questo cosa ci vuole?
    Ci vuole solo un Assessore alla pubblica istruzione che usi un po’ di più l’intelligenza,è pagato per usare l’intelletto , dando per scontato che ne abbia. Ed i sindacati quando si siedono al tavolo contrattuale, mettano su quel tavolo, i veri problemi della scuola.
    L’emergenza oggi sono le classi pollaio. Non si fa scuola in più di trenta per classe. Non ci sono altre emergenze oggi. Risolviamo questa! Una docente