Simone Coscia
TERMOLI _ Il caldo dei giorni scorsi ha liberato le inibizioni di tanti esponenti del centrosinistra molisano e così ora è tutto un fiorire di autocandidati presidenti senza macchia e senza paura. E nel centrosinistra? Sarà il clamoroso calo di consensi di Iorio che consiglia al centrosinistra di polverizzarsi per evitare di vincere anche le prossime elezioni? Anche a noi di Partecipazione Democratica sarebbe piaciuto partecipare a questo divertente gioco estivo (al massacro!), proponendo il “nostro” candidato presidente della Regione Molise nell’attesa della sentenza chiarificatrice del Consiglio di Stato.

Ma, nonostante la scelta del candidato presidente e soprattutto la condivisione dei nomi dei candidati del suo listino siano una scelta importante, preferiamo dare il nostro contributo alla creazione di un’unica coalizione partendo da un punto di vista completamente diverso. Bisogna redigere ed approvare preventivamente la lista delle cose da fare per il Molise che immaginiamo nel futuro, scrivere fin d’ora il programma elettorale sulla base del quale si chiede la delega a governare ai cittadini di questa regione maltrattata da decenni di clientelismo e cura di interessi particolari. Non ci è mai piaciuta la pratica della creazione di un programma elettorale dell’ultimo secondo, dove è previsto tutto ed il contrario di tutto senza alcuna discussione e condivisione con gli elettori. Per questo Partecipazione Democratica vuole rendere pubblici alcuni punti salienti sulla base dei quali deciderà il suo appoggio e la sua partecipazione ad una coalizione elettorale, discutendo con tutte quelle forze politiche e sociali che manifesteranno interesse di condivisione.

IL MOLISE CHE VORREMMO Spunti programmatici

1) Molise leggero – Difesa della nostra autonomia regionale riorganizzando i vari enti territoriali, salvaguardando comunque i servizi funzionali per i cittadini. Parametrare le indennità dovute per le varie cariche pubbliche ad un multiplo ( per noi max 10) della pensione sociale, abolendo qualsiasi reversibilità e vitalizi. Stabilire inoltre un limite massimo dei mandati politici, evitando candidati con evidenti conflitti di interessi o condannati in primo grado per gravi reati.

2) Lavoro – Quale vero presupposto di indipendenza e libertà dell’individuo, occorre tutelare il lavoro nelle sue diverse forme: da dipendente, da imprenditore e da libero professionista, assicurando, nei limiti delle possibilità economiche, un “reddito minimo garantito” da destinare a chi entra in percorsi formativi o svolga attività di utilità sociale.

3) Sanità – Applicare il principio di complementarietà, eliminando duplicazioni di servizi e puntando su “primariati regionali” distribuendoli equamente sul territorio. Garantire un giusto equilibrio tra sanità pubblica e quella convenzionale (c.d. Privata), salvaguardando il servizio emergenziale e attivando gli osservatori epidemiologici con relativi registri.

4) Economia – Riduzione drastica delle partecipazioni societarie dell’ente regionale e dei collegati sub-enti economici-consortili, secondo il principio: Regione come regolatore e non come imprenditore.

5) Viabilità – Investire sulla viabilità che prediliga l’ultimazione di strade ad oggi incompiute rispetto ad opere faraoniche prive di reale utilità.
6) Ambiente – Tutela dell’ambiente attraverso l’innalzamento qualitativo e quantitativo delle aree protette, con controlli ambientali nei vari nuclei industriali e con la tutela del sistema idrico pubblico.
7) Rifiuti – Gestione regionale dei rifiuti con il sistema della raccolta differenziata spinta e riciclo dei rifiuti attraverso il controllo pubblico a difesa della salute e contro il malaffare.
 8) Turismo – Promozione integrata delle nostre bellezze storiche, paesaggistiche e culturali, unica vera risorsa lavorativa inesauribile, in grado di portare sostegno economico distribuito sull’intero territorio regionale.
9) Cultura – Investire più risorse nel settore cultura e università, puntando su Facoltà universitarie innovative e di ricerca, finanziando programmi didattici comunitari tra i vari stati europei e valorizzando con sgravi fiscali le varie associazioni culturali, artistiche e sportive.
10) Partecipazione – Promuovere l’istituzione di strumenti di democrazia diretta, attraverso la previsione di referendum deliberativi-consuntivi, nonché prevedere una piccola quota economica da destinare al “bilancio partecipativo”.

Partecipazione Democratica Simone Coscia

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2 Commenti

  1. presidechè?
    qualcuno dovrebbe dire al “presidente” di partecipazione democratica che il centrosinistra – quello che lui non ha appoggiato, a cui si è candidato contro, a cui ha sempre sparato a zero e tanto altro – ha già il suo programma ben definito. è quelo di frattura, del pd, di idv, di sel (senza il consigliere regionale di termoli che ha fatto votare altro e viste le ultime vicende) e di altri che hanno creduto in frattura senza se e senza ma. e poi perchè oggi inneggia, partecipazione democratica, all’unità? forse perchè sa che il centrosinistra può vincere e vogliono il loro posto al sole? e per chi? per coscia stesso, per d’ascanio,per astore o per monaco se esce da sel?

  2. x scritto da..
    Hai ragione nel pensare che il centrosinistra può vincere ma non dimenticare che che il centrosinistra, e la storia ce lo insegna, è capace di perdere solo ed esclusivamente per colpa propria( strategie sbagliate,scelte di candidati discutibili, protagonismi dannosi, litigi, divisioni, incomprensioni e tanti altri motivi che finiscono col regalare l’ennesima vittoria elettorale all’avversario).
    Rimango sempre più convinto che nelle tornate elettorali molisane non è il centroDX che vince ma il centroSX che fa di tutto per perdere e, purtroppo, negli ultimi tempi c’è riuscito spesso.