Enrico Letta
CAMPOBASSO _ Una partita importante. In questo modo ha definito la consultazione provinciale Enrico Letta, vicesegretario del Partito democratico, in visita oggi a Campobasso per portare il suo sostegno al PD e alla candidata alla presidenza di Palazzo Magno, Micaela Fanelli. Dai giovani agli anziani, la giornata si è divisa in due parti: la prima in un locale del capoluogo per parlare di università, poi all’Hotel San Giorgio per incontrare i rappresentanti della terza età. Nell’introdurre l’esponente nazionale, il segretario regionale Danilo Leva ha spiegato agli studenti: “La formazione rappresenta per il Pd una priorità assoluta, il Molise, purtroppo, è il fanalino di coda in Italia per investimenti in innovazione e ricerca. Eppure è cosa nota che si è competitivi solo con la conoscenza”.

“A mio modo di vedere – ha continuato Letta – una campagna elettorale è una tavolozza di colori e il colore della formazione universitaria è tra quelli più importanti perché il sapere deve essere centrale in una società che si rispetti. Invece, il governo ha tagliato proprio su settori delicati come questo passando da un finanziamento di 246 milioni di euro ad uno di 26 e operando così una decurtazione del 90 per cento. Non era mai accaduto prima d’ora. Nessuno vuole vedere l’Italia finire come la Grecia ma in tutta Europa solo il nostro Paese ha tagliato sulla cultura. Senza scommettere sulla conoscenza non saremo mai competitivi con colossi come la Cina che possiede altre risorse. Sono mesi che cerchiamo di far discutere il disegno di legge Ghizzoni che si pone l’obiettivo di evitare il caos nelle strutture universitarie a settembre. Credo che il Molise sappia cosa significa vedersi abbattuto il futuro perché, oggi come un tempo, è terra di emigrazione. Però non possiamo permettere che gli studenti dell’Unimol abbandonino questi luoghi: è matematico che la maggior parte di loro non torneranno più”.

“Con la realtà universitaria – aggiunge Letta – bisogna ricostruire un patto, ecco perché voglio lanciare oggi una proposta: il contratto d’avvenire, che vuol dire utilizzare i finanziamenti che oggi vengono dati a pioggia per questi contratti, cioè tasse zero per chi assume un giovane sotto i trent’anni con un contratto lungo almeno tre anni. Per introdurre queste innovazioni, in Molise abbiamo bisogno di una svolta che può essere operata solo da una candidata giovane e fresca come Micaela e quindi chiediamo agli elettori anche in vista delle regionali del prossimo autunno di cogliere questa opportunità chiudendo con il passato e guardando finalmente al futuro”. Dai tagli alla formazione a quelli dei piani sociali di zona, il discorso, nell’incontro immediatamente successivo, si è spostato sulle esigenze degli anziani, legate a quelle dei giovani a filo doppio.

“La nostra regione – ha affermato la Fanelli – è composta prevalentemente da over 65. Se da un lato ciò è indice di salubrità, dall’altro è un dato allarmante perché significa che i giovani vanno via e che il sistema deve affrontare spese maggiori per far fronte alle necessità della gran parte della popolazione. Nelle nostre intenzioni c’è quella di evitare le ghettizzazioni delle case di riposo sostituendole con residenze sanitarie assistite nella tipologia di alberghi diffusi, il che darebbe anche risposte concrete alle esigenze occupazionali. Credo fermamente in quest’idea che ho potuto articolare vivendo il duplice ruolo di sindaco di Riccia e di presidente dell’Ambito sociale di Bojano”.

“Fa bene Micaela a ricordare le sue esperienze sul tema – ha aggiunto e concluso Letta – perché solo chi i problemi li conosce davvero può risolverli seriamente. Il tema dell’invecchiamento è centrale soprattutto per l’impatto socio-economico. Non si può pensare di scaricarlo sulle famiglie che, al giorno d’oggi, travolte da altre problematiche, deflagrano sotto il peso di una responsabilità così grande. Questo è un altro di quei campi dove non si può pretendere di agire con la mannaia senza determinare ricadute drammatiche. L’impatto dei tagli sul sociale è devastante. Dobbiamo evitarlo come dobbiamo evitare di mettere all’angolo della società tutti quegli anziani che possono dare ancora tanto”.

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