Oreste Campopiano
Oreste Campopiano
TERMOLI _ Nel messaggio inviato ai “promotori della Liberta’” il Presidente del Consiglio si e’ sforzato di profondere ottimismo, nel tentativo di rassicurare gli italiani che la manovra finanziaria che l’Europa ci chiede, non toccherà, né la sanità, né le pensioni, né le tasse.
Condivido senz’altro l’approccio positivo, ma vedo francamente difficile recuperare ben 28 milioni di euro senza toccare gli unici settori nei quali la spesa pubblica è da tempo fuori controllo e cioè la sanita’, le pensioni e la Publica Amm.ne
. E se è vero come è vero che il Fondo Monetario Internazionale ha individuato nel settore sanitario il punto più debole dell’Italia perche’ la spesa è in preoccupante crescita,allora non è possibile ipotizzare alcuna manovra correttiva seria senza intervenire primariamente in questo settore.
Nella seconda metà degli anni settanta, di fronte ad una crisi economica lacerante al pari di quella attuale, la scelta di reazione fu basata su politiche espansive di ordine monetario e fiscale. Come ha recentemente osservato il ministro Tremonti la scelta fu quella di “…scambiare il presente con il futuro e divorare il futuro creando debito pubblico”.Oggi che le politiche monetarie sono rimesse in via esclusiva all’Europa i margini di intervento sul debito si sono ridotti al punto che se non si interviene sui fattori di spesa strutturale sopra indicati (sanita’, pensioni e P.A.) con provvedimenti correttivi drastici, il debito pubblico (che nel 2007 era al 103% del PIL ed oggi è al 115%) salirà ancora con le inevitabili conseguenze negative sui mercati e sulla fiducia dei risparmiatori.
In Italia e segnatamente nel sud si è governato fino ad oggi accumulando debito,perché governare creando debito è certamente più facile che governare sapendo di avere debito e ,per dirla sempre col Ministro Tremonti, “ la storia insegna che il debito non fa lo sviluppo, ma divora lo sviluppo”. Il Molise non solo non fa eccezione ma è addirittura il prototipo, in termini negativi, con riferimento a tutti e tre gli indicatori di spesa: a) la spesa sanitaria pro capite è tra le piu’ alte d’Italia; b) il rapporto popolazione-pensionati ( tra invalidita’ e vecchiaia) e’ tra quelli più sbilanciati rispetto al resto del Paese; c) l’apparato amministrativo pubblico, specie regionale, e’ non solo esuberante,ma anche eccessivamente ed inutilmente costoso.
Se questo per grandi linee è il quadro regionale, ancora piu’ desolante è la terapia e la pratica gestionale.
Mi limito a riferire due fatti che mi sembrano indicativi di una mentalita’ assistenziale non ulteriormente praticabile. Il primo: per ripianare il disavanzo della sanita’, mentre la Polverini nel Lazio ha detto chiaro e tondo che dovra’ farsi ricorso ad interventi strutturali definitivi in grado di invertire la tendenza alla spesa ( è addirittura andata in Lombardia per verificare il sistema Formigoni), in Molise non si è pensato ad altra strada che quella di utilizzare i fondi FAS, ben sapendo che in tal modo si penalizza due volte il territorio in quanto si sottraggono le uniche risorse per l’attuazione dei piani strategici delle aree sottoutilizzate ( fa specie che nessun Sindaco o amministratore locale si sia ribellato a questa davvero discutibile e scellerata eventualità).
Il secondo contenuto nella recentissima delibera di G.R. la n. 382 del 12 maggio 2010 laddove, nel dichiarato intento di “…proseguire nella strategia complessiva a sostegno della filiera avicola molisana…” sono stati erogati ulteriori DIECI MILIONI di euro per “l ‘ acquisizione del complesso industriale di Boiano, strategico per l’unitarieta’ e la stabilità socio economica della filiera avicola molisana… “ Invito a leggere l’allegato documento istruttorio per comprendere la logica sottesa a quel discutibile intervento effettuato con pubblico denaro.Allora delle due l’una : o qualcuno pensa che i molisani siano dei “polli” o si e’ definitivamente smarrito il senso della misura e del pudore.

Diceva Alcide De Gasperi ”i politici pensano alle prossime elezioni. Gli statisti alle future generazioni”. Al punto in cui siamo non abbiamo più bisogno di politici. O almeno di questi. 

 

Avv.Oreste Campopiano
Segr.Reg.N.PSI PDL Molise
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2 Commenti

  1. Perchè devono pagare sempre i poveri?
    Egr. Avv. non condivido la sua analisi per i seguenti motivi:
    1)Lei non accenna o ha dimenticato che in Italia c’è un’evasione fiscale paurosa e sarebbe il caso di prendere provvedimenti seri e magari punire dutamente (Vedi leg. americana) coloro che evadono impunemente.
    2) L’abolizione dell’ICI è stata una manovra sbagliata e ha contribuito a creare disastri economici ai bilanci della cassa comunali. L’abolizione dell’ICI ha favorito i ricchi perchè i poveri già prima non pagavano tale tassa. Forse sarebbe il caso di reintrodurla, conviene con me?
    3) Il sistema di corruzione politico affaristico e i responsabili politico-amministrativi che ci hanno condotto alla situazione economica disastrosa che coinvolge sia lo stato che gli enti locali nonchè i comuni non intendono affatto ammettere i propri errori e continuano nel loro modo di amministrare disdicevole per non dire catastrofico ed irresponsabile.
    Per questi motivi ed altri che sarebbe bello, utile ed interessante analizzare in altra sede, dissento dalla Sua analisi consapevole della Sua buona fede e della Sua passione politica. La saluto caldamente.

  2. ore’,senza girarci troppo intorno,qui ci vuole qualcuno che cacci le … per mandare a casa iorio e la sua cricca…dopo, chi sopravvivera’(sia a dx che a sx,perchè anche li ci vogliono epurazioni)dovrà rimboccarsi le maniche e armarsi di buona volontà per salvare il salvabile da questo disastro…ne convieni?