Per l’Amministrazione comunale la normativa darà impulso all’edilizia. Per Remo Di Giandomenico: “è una legge di buone intenzioni che però lastricano la strada per l’inferno”

TERMOLI _ La legge regionale sul Piano casa sta dando filo da torcere all’Amministrazione comunale termolese. Gli esponenti dell’esecutivo ed il Presidente del Consiglio Montano in riunione anche di domenica pomeriggio in Municipio per preparare l’intera quanto complessa documentazione in vista dei tempi ristretti a disposizione per approvare entro e non oltre il prossimo 2 luglio la delibera in Consiglio comunale con la quale si escludono le aree con destinazione pubblica e verde dagli effetti della recente normativa che darà un forte impulso all’edilizia, permetterà aumenti di cubatura anche alle case già esistenti ma dovrà essere attentamente valutata caso per caso.

Gli articoli della legge sono attualmente al vaglio dell’Amministrazione Di Brino che per questa mattina dovrà presentare l’intera documentazione in Commissione comunale al fine di scongiurare alcuni problemi come l’edificazione in aree con destinazione verde urbano, parco comunale, edilizia popolare e convenzionata, turistica.

I consiglieri comunali della III Commissione hanno 20 giorni di tempo per approvare o meno la proposta di deliberazione di consiglio. Montano spera di poter giungere al placet anche in tempi più brevi perchè avrà a disposizione 5 giorni per la convocazione del consiglio comunale la cui scadenza ultima è appunto il 2 luglio. In questa fase, gli errori non sono ammessi.

Sulla problematica ha illustrato lati oscuri ma anche aspetti positivi della legge, Remo Di Giandomenico che sull’argomento ha organizzato un convegno dibattito in Comune. “Il Piano casa è una legge di buone intenzioni solo che queste lastricano le strade dell’inferno _ ha dichiarato Di Giandomenico già sindaco e deputato, oggi Coordinaotre regionale dei Popolari Liberali _ Il governo del territorio è di competenza delle Amministrazioni comunali ma con questa normativa si espropria questo compito principale di un comune. Inoltre la legge così come è formulata è di difficile interpretazione ed ha in se molte contraddizioni.

È necessario che il Comune di Termoli cerchi di salvare il salvabile non consentendo un uso indiscriminato della norma regionale. La legge assegna un solo compito alle Amministrazioni locali: quello di escludere zone dalla premialità della normativa stessa, vale a dire che vanno, secondo me, escluse tutte quelle fasce sensibili dal lungomare alle costruzioni che già insistono sugli spazi pubblici. Deve, inoltre, essere determinato con precisione come gli standard urbanistici, cioè le aree a disposizione dei cittadini a partire dal verde alle zone pubbliche, vadano ceduti. E se non esistono, certamente non si può monetizzare qualcosa che non esiste come dice al legge regionale. In questo momento il Comune cerchi per quanto di sua competenza, un limite a questa legge invasiva. Per quanto riguarda gli aspetti positivi, indubbiamente vi è un incentivo al fotovoltaico ed alla possibilità di individuare aree degradate che potranno essere riqualificate”.  

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